Le Rovine di CentraLe Rovine di CentraLe Rovine di Centra


  1. Anno nuovo, stessi problemi di sempre...
    ...

    z5v3



    Se per caso ieri sera, affacciandovi alla finestra, avete visto delle trombe d'aria, vi chiedo di scusarmi. Mi giravano.

    Tornato a casa, mi metto davanti alla PS3 e avvio Brothers: A Tale of two Sons che già avevo iniziato ieri dopo pranzo. Carico il secondo Capitolo e dopo circa 15-20 minuti mi ritrovo in un'area in cui c'è un enigma da risolvere per avanzare. Nulla di complicato, dopo pochi secondi trovo subito la soluzione... il problema è che quando arrivo al punto in questione e premo il tasto azione per far svolgere il comando al PG non accade nulla.

    Boh.

    Penso che ho sbagliato io qualcosa, così prendo e giro per altri 10 minuti buoni per l'area, ma no. Niente da analizzare, attivare, aggiungere. Tra l'altro ribadisco che la soluzione all'enigma era lampante come il sole. Alla fine mi sorge il dubbio... e già li mi parte una bestemmia in mente. Apro il PC, carico un video di YT e scopro che nell'area in questione quando i due PG arrivano dovrebbe partire un piccolo filmato che a me non parte.

    Lo sapevo... BUG del cazzo.

    Prendo, esco dal gioco, ricarico la partita, faccio l'ultimo tratto, ri arrivo all'area in questione ma ancora nulla. Il filmato non parte. Alla fine facendo una ricerca su Google scopro che nel punto in questione c'è un Glitch che alle volte può capitare e che per poterlo togliere di mezzo bisogna rifare tutto il Capitolo.

    Ma stiamo scherzando?! Cioè, nel 2014 persino i giochini scaricati dal PSN dal peso di manco 700MB hanno Glitch e BUG di questo genere che ti costringono a dover niente di meno rifare un intero capitolo di gioco se non peggio? Ma non si può! Posso pure accettare i gioconi al lancio pieni zeppi di bug, glitch, errori e quanto altro corretti con patch e contro patch, ma non potete venirmi a dire che anche in un giochino di questo genere ci sono errori di questo genere... anche perché non te li fixano mica. Io ora devo riniziare il capitolo sperando che stavolta non mi appaia... e se succedesse? Mi toccherebbe disinstallare il gioco, scaricarlo di nuovo, reinstallarlo e sperare che vada tutto liscio.

    Non ho parole (non volgari almeno...).
    Last Post by BaccaTomba il 8 Jan. 2014
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  2. PS Vita sarà più "viva" nel 2014?
    Il futuro di PS Vita... quale sarà?

    8t83



    Avete presente il detto "andare a far la guerra senza fucile"? Ecco, per quanto riguarda PS Vita io credo sia più corretto dire una cosa come "Andare a fare la guerra con un gran bel fucile... ma senza munizioni".

    Il 2013 è stato un anno bello ricco di titoli da parte di Sony, ma non c'è dubbio che PS Vita sia stata lasciata un po' indietro. Parlo del fatto che su PS Vita non abbiamo visto dei titoli di punta, dei pezzi magari in grado di convincere l'utenza a comprarla. Si ok, c'è Assassin's Creed e il Teraway, ma poi? Se messe a paragone con tutte le uscite che abbiamo avuto su PS3 e il lancio di PS4 è praticamente niente. Probabilmente è proprio per via di PS4 che Sony ha deciso di far restare indietro la figlia piccolina della casa: concentrarsi maggiormente sulla Next Gen imminente e dare un buon saluto a PS3. Senza contare che la Sony avrebbe dovuto fare i conti con le bombe portatili di casa Nintendo come Pokémon, Clayton, Bravely Default, Zelda...
    Di certo per noi che tendiamo verso l'angolo Sony è comunque un peccato vedere una console portatile dalle grandi possibilità come Vita in questo stato.

    Prima leggevo di come anche Naughty Dog, come altre case, non stia lavorando a nulla su PS Vita ma si stia concentrando per il futuro Uncharted 4 su PS4 e il DLC di The Last of Us per PS3. La cosa mi ha dato da pensare... insomma, è possibile che davvero nessuno sia interessato a creare qualcosa per Vita? Che destino attende per questa console nel 2014? La possibilità di sfruttarla interagendo con PS4 potrà essere uno strumento di peso per decidere di sfornare qualcosa (in fondo dopo il lancio di PS4, PS Vita ha venduto ben il 68% in più...)? O la vedremo fare la fine della sua precedente versione con una serie di Spin Off legati alle saghe famose delle versioni fisse e qualche buon titolo sporadico ogni tanto? Voi cosa ne pensate? Avete intenzione del 2014 di comprarla?

    P.S: chiedo scusa per il PSP Vita, errore mio madornale a cui non ho fatto minimamente caso (ecco cosa succede quando si scrive mentre si è al lavoro)

    Edited by BaccaTomba - 31/12/2013, 11:44
    Last Post by BaccaTomba il 31 Dec. 2013
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  3. Classe 2013: mi faccio due conti...
    Videoludicamente parlottando...

    nhqt

    Per questo articolo serve una ICON...



    È Domenica mattina e mi trovo al lavoro, annoiandomi a morte. Oh, quale momento migliore per scrivere un articolo?
    So che dovrei proporvi cose interessanti, news, articoli scritti con venature di tagliente ironia, pieni di parolacce e battute a doppio senso, recensioni. Al proposito, avendo finito da poco Texhnolyze, avevo intenzione di scrivere una piccola recensione per buttarci giù due parole (che vanno dal macheccazz?! al ...). Ma perché fare qualcosa del genere quando posso sbattere su questo bianco digital fogliUo pensieri che mi solleticano la corteccia cerebrale?

    È il 29 Dicembre, praticamente il 2013 è già bello che andato. Non so voi, ma io praticamente già mi sento catapultato nell'anno nuovo... e quindi mi sorge spontaneo chiedermi: ma questo 2013, come è andato? Videoludicamente parlando, s'intende.

    Ci ho riflettuto un poco in questi giorni, ho gettato qualche zappata al riguardo anche ai miei cari collaboratori delle Rovine di Centra, ne parlavo ieri col fumettaro di fiducia, qualcosa è stato pizzicato anche sul Forum dove bazzico in questi tempi oscuri.
    La sensazione primaria che ho da questo 2013 è che è stato un anno di alti e bassi... o meglio O ALTI O BASSI. Posso tranquillamente distinguere i giohi che ho visto uscire nel 2013 in due grandi filoni: i grandi titoli e i titoli mediocri. Nella prima fascia abbiamo visto delle novità, anche esclusive, che hanno letteralmente conquistato i videogiocatori di tutto il mondo, nella seconda invece per lo più si sono accumulati quei titoli di serie che a forza di esser spinti avanti, a forza di cercare di seguire le mode del momento, si sono rovinate.
    Ecco che quindi se guardo la mia mensola leggo titoli come The Last of Us, Bioshock Infinite, Beyond: due anime, Bravely Default, tutti titoloni che hanno veramente spaccato sul mercato insieme ad altri che non ho acquistato come GTAV, Batman o Pokémon X-Y ad esempio. Tramite Store ho recuperato il DLC di Bioshock Infinite, Funerale in Mare Episodio 1 e Rain. E dall'alta parte cosa abbiamo? Beh, i soliti titoli annuali come Fifa, PES, COD, Battlefield, AC che ormai siam soliti vedere ogni anno uscire fuori e che ad essere triti e ritriti, hanno finito un po' anche per scocciare credo. Sicuramente hanno avuto meno impatto del solito e sia sulla rete tramite i commenti di molti utenti, sia dai risultati di mercato, questa cosa è abbastanza evidente. Ho realmente sentito la mancanza di titoli... beh, diciamo nella media, di titoli anche un po' casuali insomma. Credo che l'unico che potrei annoverare in que...

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    Last Post by Link93 il 30 Dec. 2013
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  4. Recensione Golden Boy (Anime)
    Erotismo e Comicità si fanno maestre di vita... o forse no?

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    9tcx



    Avete presente quelle decisioni riguardo voi stessi e la vostra vita che vorreste prendere, che sentite mescolarvi le viscere, ma che sapete benissimo non prenderete mai?

    Parlo di quel tipo di scelte che spesso ci risultano assurde o che in un certo senso seguono quella logica tipo: vorrei ma non posso, e non posso perché sentiamo che nella realtà le cose non andrebbero di certo come nei nostri pensieri o sogni.
    Questo tipo di peso psicologico è comune in ogni essere umano civilizzato ed accumuna, chi più e chi meno, tutti i popoli. La realtà è un muro invalicabile per noi, una spessa barriera che ci imprigiona nella routine quotidiana.

    Alle volte però, dei singoli individui coraggiosi, magari un poco folli (del resto “Tutti i migliori erano un po’ pazzi!”, no?), menti in grado di andare oltre gli schemi comuni, ci provano per davvero a superare quella barriera proprio prendendo queste scelte, sfidando ogni logica e rischiando il tutto per tutto solo per sentire anche solo per un momento una sorte di… libertà.

    Golden Boy è la storia di uno di questi individui che attraverso le sue scelte e le sue vicende ci mostra cosa significhi sfidare la realtà.

    In soldoni quel che serve saper…
    Tatsuya Eigawa è il nome del cristo che ha ideato questo Manga/Anime di genere Commedia/Ecchi. Tuttavia in questa “recensione” (fa ancora strano usare sta parola per me) noi tratteremo solo l’Anime distaccandolo completamente dal suo compagno di carta ed inchiostro, per cui se volete info al riguardo andate a cercarle da voi.

    La storia narra le vicende di un giovane dal nome di Kintaro Oe dell’età di 25 anni. Costui studiava nell’Università di Legge, ma giunto ad un certo punto della sua vita si rende conto che l’Università non ha più nulla da insegnargli. Kintaro che è bramoso di sapere ed imparare il più possibile decide di abbandonare l’Università. Diventa un libero professionista e inizia a girare per il Giappone provando ogni genere di lavoro casuale gli capiti a tiro, dalle semplici pulizie fino ai lavori di ufficio o quel che sia sia. L’idea di Kintaro è semplice: da quel giorno in poi sarà la vita ad essere la sua insegnante. Partendo con la sua Mountain Bike, zaino in spalla con il minimo indispensabile, si mette in viaggio. Con se ha sempre una piccola agenda nella quale segna ogni cosa impara ogni giorno seguita dai suoi motti principali: “Anche oggi ho imparato qualcosa!” e “Imparo, imparo, imparo!”.

    Golden Boy più che incuriosire all’inizio può dare un vago senso di “strano” a causa della forte componente Ecchi. Quando ho iniziato a vederlo ho provato le stesse sensazioni che anche Haganai mi aveva scatenato, un po’ di machecazzostoaguardare?!. Per riusci...

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    Last Post by BaccaTomba il 19 Dec. 2013
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  5. Koe No Katachi (The Shame of Voice)
    Vi consiglio un Manga =)

    s6y6


    Non smetterò mai di ripetere quanto sia sbagliata l’idea delle persone che vedono i Manga come qualcosa di puerile. Un intrattenimento alla pari del Topolino o del fumetto scemo di Prezzemolo che ti regalano al Bar quando ci compri il gelato.

    Il problema è sempre quello: la chiusura mentale, l’incapacità di concepire qualcosa di diverso dagli schemi prestabiliti che si hanno inculcati nel cranio unita all’assoluto disinteresse nel tentare, nel provare qualcosa di diverso, anche solo per il gusto di confermare una propria idea. Si certo, poi ci sta il fattore gusti, ma li è un’altra cosa proprio…
    Io spesso non posso fare a meno di immaginarmi se mai un giorno si decidesse di proporre, magari nelle scuole superiori, la lettura di un Manga come progetto alternativo al solito libro delle vacanze Natalizie. Cosa ne uscirebbe fuori? Chi lo sa… ma è un’idea che mi infilo nel taschino (dico sul serio).

    Da questa mia riflessione iniziale avrete capito che oggi sono qui per proporvi nuovamente qualcosa di diverso dal solito e che è riuscito a colpirmi. Sappiate, in effetti, che molto spesso finisco per proporre più le cose che hanno un’influenza su di me, che svegliano un interesse, piuttosto che quelle che si limitano semplicemente a piacermi per una questione di gusti.

    Oggi vi parlo di Koe No Katachi (The Shame of Voice).

    Un One-Shot …
    Koe no Katachi è un Manga One-Shot di genere Drama Novel ambientato in un contesto scolastico e riportabile a quella categoria dal nome Slice of Life. Creato e disegnato dalla Mangaka Yoshitoki Ooima viene pubblicato settimanalmente su Shounen Magazine. È stato anche vincitore dell’80° Premio per il Miglior Manga Dilettantesco pubblicato sul settimanale Shounen Magazine.
    Per chi non lo sapesse i Manga One-Shot sono brevi racconti, di solito autoconclusivi, che vengono ideati e pubblicati dai Mangaka alle prime esperienze che cercano di farsi conoscere. Diciamo dei banchi di prova.

    Koe no Katachi è la storia di un ragazzino delle elementari di nome Shouya Ishida. Di natura immatura e iper attiva, Shouya non è spinto nel suo comportamento da una sorta di stupidità ma da una vera e propria idea che porta avanti ogni giorno dandosi un gran da fare. Per lui ”la vita è una guerra contro la noia”, frase adoperata da sua sorella e che lui prende alla lettera. L’unico interesse di Ishida è riuscire ad arrivare alla fine della giornata senza essere schiacciato dalla noia che è la cosa che più al mondo detesta. Per questo motivo finisce per fare molte stupidaggini come ad esempio i Contest del Coraggio, sfide che propone ai suoi migliori amici alla fine della scuola e che, in caso di perdita o rifiuto, comportano una pena come comprare snack per tutti. In questo...

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    Last Post by BaccaTomba il 7 Dec. 2013
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  6. Chi non muore...
    Il ritorno ai Picchiaduro con Tekken Revolution

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    Uhm…

    Facendo mente locale credo che l’ultimo Picchiaduro su cui ho messo le mani sia stato ”Soul Calibur 3” per PS2 ai tempi nei quali giocavo ancora al primo MH. Tuttavia le mie esperienze con questo genere sono molto più vecchie seppur si contano sulle dita di una mano sola. Primo di tutto il leggendario ”Tekken 3” nel lontano 97-98, quando ero ancora un bimbommerda e la PS1 manco ce l’avevo: dovevo aspettare la Domenica per andare a giocare da mio cugino (bella vita la mia…). Dopo di che nel corso degli anni ho avuto a che fare con ”Bloody Roar 2”, utile intrattenimento nei pomeriggi estivi di noia con alcuni vecchi amici e nello stesso contesto ricordo un ”Digimon Rumble Arena”. Fine.

    Da quando ho avuto la PS3 (ormai son passati 2 anni) mai un Picchiaduro è entrato in casa mia. Poi niente, una sera come le altre vai dal compare di fiducia (Lux) e lo trovi sfravacantato sulla poltrona a spaccar crani sull’ON-Line di ”Tekken 6”. Non che fosse una novità che il signorino si intenda di Picchiaduro, anzi possiamo dire che lui ne sa tante di questo genere quante io ne so sui GDR per capirci.
    Insomma… lo vedo giocare e tra i ”WAAAAAACIAAAAA!” di Law, i mega cazzottoni caricati di Paul e le tecniche super cazzimmose di un Yoshimitsu affiorano in me tanti dolci ricordi. Che dire…? E’ Tekken, niente di diverso… (a parte l’HD, chiaro).

    Poi una Domenica non definita mette su un ”Tekken Revolution”., un “Fri tu Plei” basato su Tekken che offre un intrattenimento ON-Line del gioco aggiungendo un sistema di crescita livello dei Personaggi giocati (basato ovviamente sulle vittorie nel gioco), possibilità di potenziare i loro parametri (GDR style) e un numero di sfide limitato tramite una serie di gettoni virtuali (che fa tanto cosa tipo sala giochi anni 80). Lo dico chiaro: questi tre elementi mi incuriosirono. Non immediatamente, ho dovuto prima capire di cosa si trattassero e per farlo non ho manco dovuto chieder niente perché mi bastava sentire i discorsi tra Lux e Lone che dibattevano, esprimevano pareri e digressioni al riguardo del gioco e i poveri malcapitati che finivano tra le grinfie dello spietato Paul di Lux.

    Qualche giorno dopo scopro che Free to Play significa GRATIS (cioè scaricabile dallo store a gratis) e quindi seguendo la via di sperimentazione che mi ha preso in sto periodo lo scarico ed installo. Porca troia, praticamente ho dovuto scaricare 3 giga e mezzo di roba tra l’installer principale e vari aggiornamenti perdendo non so quanto tempo, ma va benissimo così. Ci siamo abituati ormai, voglio dire… avete letto la recensione sul DLC di Bioshock Infinite, no?

    Semplicemente WOW. Tornare a giocare ad un Piacchiaduro come Tekk...

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    Last Post by BaccaTomba il 29 Nov. 2013
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  7. Recensione Alice Madness Returns (PS3)
    Per la ssrie i piccoli capolavori che ci restano impressi...

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    Di questi tempi la parola ”gioco” è decisamente sottovalutata. Non so… forse questa sensazione nasce dalla mia indole relativamente pessimista (l’avreste mai detto?), eppure più tempo passo sulla rete ad informarmi riguardo il mondo videoludico, quindi leggendo le news, gli articoli più cliccati ed, ovviamente, i commenti di altri gamers, più questa mia sensazione cresce. E questa mia sensazione parla chiaro: la parola gioco col tempo ha perso e continua a perdere… attrattività.

    Si, la parola gioco (o videogioco), da sola, oggi non basta più.

    Per svegliare l’interesse nei giocatori è necessario affiancare a questa parola altre parole, parole diverse che vanno oltre il gioco in sé. Le avrete lette spesso anche voi in questo periodo, parole come: Open World, componente ed/o apparato ON-Line, longevità, prezzo… e via via con argomenti sempre meno interessanti (almeno per me, chiaro).
    L’attenzione ha avuto uno spostamento dal concetto principale, cioè il GIOCO, a quel di più che si trova intorno ad esso, che arriva dopo di lui (anche in linea temporale). Fateci caso… non è una novità che di questi tempi i giochi novità, al lancio, vengano venduti incompleti e ricchi di errori. Un tempo una cosa del genere era impensabile, perché non vi era modo di porvi rimedio. Se l’errore c’era bisognava tenerselo anche a discapito di rovinare l’esperienza videoludica. Oggi la cosa è considerata marginale. C’è o ci sono uno o più BUG? Tranquilli: si rilascia una patch da scaricare ON-Line e via, tutto risolto. A causa di questo ragionamento sembra quasi che i programmatori non si preoccupino più di proporci dei titoli che fin da subito siano funzionanti e completi. Inoltre la cosa tende a dar manforte alle case produttrici sempre più legate al guadagno e al concetto di rispettare le scadenze (quindi anche quelle di uscita e pubblicazione di un nuovo prodotto). Chiaramente grazie a questo nuovo sistema abbiamo anche modo di avere a disposizione aggiornamenti ed ampliamenti che giungono nel corso del tempo, ma questo è un altro discorso. Inoltre sembra che ormai la possibilità di intrattenimento che un videogioco qualsiasi possa offrire non basti più a giustificarne il costo. 60 o 70 euro al lancio per un gioco sono troppi per un’esperienza che in media va dalle 8 alle 14 ore di gioco. Come risolvere questo problema? Chiaro: fornendo ai videogiocatori una componente pseudo illimitata come solo il gioco ON-Line può fornire. Quindi ecco che in quasi tutti i giochi, anche quelli che non ne hanno assolutamente bisogno, appare una componente di gioco ON-Line che fornisce dei contesti anche lontani dal gioco stesso e spesso che ne alterano la natura.

    Io stesso se faccio due conti noto come la maggior parte dei giochi sui quali ho messo le mani in questo ultimo periodo hanno una componente ON-...

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    Last Post by BaccaTomba il 27 Nov. 2013
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  8. Recensione Bioshock Infinite: Funerale in Mare Episodio 1 (PS3)
    I miei personali pareri su questo DLC

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    Chi mi conosce sa che la saga videoludica che ho preferito in assoluto su console PS3 è stata ed è tutt’ora quella di Bioshock. Dopo tre titoli uno migliore dell’altro, poteva mancare da parte mia di provare il nuovo DLC pubblicato proprio qualche giorno fa? Naturalmente no, e quindi fresco da questa esperienza vi propongo la mia personale revoir di “Bioshock Infinite: Funerale in Mare Ep. 1”.

    Un triSHtO inizio…
    Perché è chiaro che se decido una volta ogni morte di papa di comprare un DLC le cose non possono di certo andare lisce come si deve.

    Vi ricordate cosa venne detto quando il DLC fu annunciato? Che sarebbe stato formato da 2 Episodi, rilasciati in tempi diversi l’uno dall’altro, e il prezzo totale del DLC sarebbe stato di 19,99€, per la precisione 14,99€ il primo episodio e 5€ il secondo. La notizia mi rese più che lieto, perché si trattava comunque di un DLC di ben due parti (e che quindi si prospettava anche abbastanza longevo) ad una cifra relativamente adeguata.
    Ovviamente a poco tempo dall’uscito le carte a terra cambiarono e alla fine i due Episodi vennero annunciati al prezzo di 14,99€ l’uno. 30€ per un DLC…? Decisamente troppo. Ora potrei stare qui a sindacalizzare su tutta la questione dei costi eccessivi dei DLC e bla bla bla ma chiudiamola subito dicendo che alla fine ho comprato il Season Pass a 19,99€ che mi garantisce entrambi i DLC a gratis con in omaggio un piccolo pacchetto Armi e Bonus per il gioco.

    Due sere fa vado quindi sullo Store, compro il Pass e scarico il primo Episodio. Nel frattempo che sta a scaricare mi godo una sana partita ad Alice Madness Returns e recupero altri 3 Ricordi a Rain. Finito tutto installo e avvio il gioco per provarlo. Ed è qui che le cose iniziano a farsi strane, perché infatti all’avvio del gioco noto come tutti i caricamenti siamo particolarmente lenti e scattosi, addirittura il Menù risulta veramente pesante. Quando scelgo l’Opzione “Contenuti Scaricabili” mi dice che “al momento non sono disponibili Contenuti Scaricabili”. The fuck?! Ma non finisce qui, perché nel tentativo di tornare al Menù Principale mi si frezza anche la console costringendomi a riavviare. Quando riavvio il gioco, stavolta, i caricamenti vanno a dovere e riesco a trovare sia l’Episodio scaricato nei Contenuti e tutto. Fatto comunque tardi evito di giocarci, dicendo che, magari, il freeze della PS3 è stato dovuto anche allo sforzo della PS3 dovuto allo scaricamento mentre giocavo e tutto…
    L’altra sera metto il gioco ed indovinate un po’…? Dopo lunghi caricamenti, ovviamente, non trovo nuovamente i Contenuti Scaricabili, cosa che mi costringe di nuovo a riavviare il gioco. Stavolta va di nuovo tutto liscio ed avvio il DLC. Sorpresa! Scopro che...

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    Last Post by BaccaTomba il 16 Nov. 2013
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  9. Eh, ma è difficile assai..!
    Son io? Il gioco? O i programmatori stronzi?

    0tpv

    "Fuuuuuuuuuuuuuuuuuuck!!!!"



    Fin dall'inizio dei tempi (bei tempi tra l'altro) era possibile settare il livello di difficoltà nei videogames.

    Si iniziava un gioco e la prima cosa che appariva era la scelta: Facile, Normale o Difficile. Tutt'oggi è così, anche se il "concetto" di difficoltà è cambiato molto rispetto al passato e addirittura è cambiato il modo di sfruttare questo concetto. Ad esempio ora non tutti i giochi hanno la possibilità di scegliere un livello di difficoltà, ma magari offrono altre Modalità di Gioco, Modalità che si sbloccano solo dopo averlo completato una volta o con certi requisiti. Allo stesso modo non tutti i giochi hanno lo stesso livello di difficoltà o variazione tra una Modalità e l'altra. Le Difficoltà aggiuntive vengono inoltre sfruttate magari per sbloccare Trofei e quindi costringere spronare un giocatore a completarlo in tutti i modi per poter ottenere il Platino.

    Bene, riguardo ciò credo che nessuno abbia da ridire. Le polemiche per lo più nascono nel momento in cui ci si interroga su come le Difficoltà nei games sono gestite. Da cosa dipende la difficoltà di un videogioco? Sono tanti gli elementi che andrebero presi in considerazione... il problema è che non sempre la difficoltà viene resa REALE dal gioco in se, ma da elementi, magari di natura TECNICA o ancora peggio scelte di design che rendono la difficoltà proibitiva per altri motivi che non sono strettamente legati all'abilità del giocatore.

    Faccio degli esempi per farmi capire..

    In questo giorni sto Platinando RE5 e mi mancano due Trofei tra cui quello che richiede di completare il gioco in Modalità Esperto (la più alta del gioco). Concetto della Modalità è semplice: come i nemici ti toccano perdi tutta l'energia, inoltre sono più abili a schivare i colpi e ti danno subito addosso. Benissimo... questo genere di Difficoltà a me va benissimo perhé la reputo sensata al gioco che sto giocando. Infatti il gioco mi chiede di sfruttare le mie abilità e le mie conoscenze per far si che nessun nemico mi si avvicini. Questo significa dover gestire la rigidità del personaggio (caratteristica classica di tutti i PG di giochi CAPCOM come RE, quindi non un errore o una mancanza di programmazione), riuscire a tenermi vicino quell'essere inutile di Sheva, lei e la sua IA pari a quella di una lavatrice e fare in modo che ogni colpo a mia disposizione non vada sprecato. Metteteci pure che il gioco di RE5 è basato proprio sul fatto di farmi circondare continuamente da orde di nemici che mi vengono addosso da ogni direzione... insomma, la cosa ci sta. Possiamo dire che, al di fuori di quanto un qualsiasi giocatore possa trovare più o meno difficile questa Modalità, è stata gestita in una certa maniera.

    Alice Madness Returns. ...

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    Last Post by BaccaTomba il 12 Nov. 2013
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  10. Recensione "Rain" (PS3)
    La mia personalissima recensione di Rain

    xfoq



    Quando si parla di titoli come Limbo, Journey o To The Moon non posso fare a meno di pensare al fattore, a quell’elemento in comune, che unisce dei giochi così diversi tra loro, o meglio la capacità di aver colpito grandi masse di videogiocatori in tutto il mondo con la loro estrema semplicità (ebbene si miei cari, non esistono solo i KAABBOM e TARARARA di COD o i “Ehy motherfuc**r!” di GTAV…). Al giorno d’oggi la parola capolavoro è talmente abusata nel mondo videoludico (e TLOU è un capolavoro, e ACIV è un capolavoro, e Beyond è un capolavoro, e GTAV è un capolavoro…) che il giocatore medio a breve reputerà i titoli mediocri le vere perle da collezione. Tuttavia usare il termine capolavoro per questi piccoli indie games sarebbe uno sproposito, ma per loro la definizione di “pezzi d’arte videoludica” calza a pennello.

    Da poco più di un mese si aggiunge a questa schiera di games anche Rain (che io, ‘poro stron**, ho comprato in ritardo).

    Sviluppato dalla Japan STUDIO e pubblicato dalla cara Sony Entertainment per PS3, Rain ha velocemente conquistato l’interesse di molti videogiocatori (sicuramente dovuto anche al successo dei suoi predecessori). Ai tempi, quando uscirono i primi screen non ufficiali di Rain, si parlò di un “Limbo 2” in versione 3D. I chiarimenti arrivarono dopo incuriosendo man mano sempre di più in particolare per quello che sembrava essere un dinamico quanto originale sistema di gioco.

    Ci sprechiamo due parole al riguardo? Chiaro, se no che sto a scrivere a fare sta mini-recensione? Ciapa li.

    Under the rain…
    Rain è un gioco di tipo Avventura Dinamica dai contorni che superano la semplice concezione Fantasy come siamo abituati ad intenderla e ci apre una nuova prospettiva nella quale il videogiocare si fonde con la narrazione di una vera e propria fiaba. La trama di Rain è molto semplice: un anonimo bambino in un’altrettanta anonima città, in una sera di pioggia, viene allontanato dai suoi pensieri da una visione improvvisa. Fuori la finestra scorge la sagoma di una bambina inseguita dall’oscura forma di un mostro. La bimba scappa con il mostro alle calcagna ed Il bambino salta fuori dalla finestra inseguendoli fino a giungere davanti ad una gigantesca porta di luce. Pur di seguire la bambina, varca la soglia entrando così “nel mondo della notte”.
    Il bambino si ritrova in un’altra città identica alla sua, con l’unica differenza che è improvvisamente notte e tutte le luci degli edifici e delle case sono spente. Inoltre piove a dirotto su ogni cosa. Proprio la pioggia farà rendere conto al bambino della sua natura: egli è divenuto invisibile e solo la pioggia riesce a rivelarne la sagoma. Il bambino inizia quindi la ricerca della bambina in quell’oscura città...

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    Last Post by Link93 il 9 Nov. 2013
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